CARDO MARIANO

Silybum marianum Gaertn.

Fam. Asteraceae (Compositae)

 

ORIGINE E DISTRIBUZIONE

Il cardo mariano è originario dell'area mediterranea. È spontaneo negli ambienti più meridionali ed asciutti del nostro paese e dell’area mediterranea, difficilmente si trova ad altitudini superiori ai 700 m s.l.m. ed in terreni mal drenati; preferisce esposizioni in pieno sole. Il cardo mariano è coltivato come pianta medicinale in Europa Orientale, nella Penisola Iberica, in Sud Africa e recentemente anche in Nord America. In passato la pianta era usata come ortaggio da foglia.

 

DESCRIZIONE BOTANICA

II cardo mariano è una pianta erbacea poliennale, alta 60-150 cm, vigorosa, con fusto eretto. Lefoglie sono alterne, di colore verde brillante, con chiazze e venature bianche lungo le nervature econ margine spinoso. La radice, fittonante, è di colore biancastro. I fiori, particolarmente appariscenti, sono violacei riuniti in capolini globosi, di diametro fino a 5-7 cm, portati all'apice di un lungo peduncolo e circondati da un involucro provvisto di una serie di spine esternamente. La pianta fiorisce in tarda estate. Il frutto è un achenio liscio, di colore variabile dal grigio al nero, ovato, provvisto di pappo setolo all'apice. Maturano in piena estate e in seguito all'apertura dei capolini vengono disseminati dal vento.

 

PARTI UTILIZZATE, PRINCIPI ATTIVI E IMPIEGHI

Del cardo mariano si utilizzano, in fitoterapia, i frutti e molto più raramente le foglie e le radici. Dai frutti si estrae la silimarina, un complesso flavonico costituito da silibina A e B, silidianina, silicristina e isosilibina A e B dotato di azione epatoprotettiva. La silimarina è anche antidoto per l’avvelenamento provocato dal fungo Amanita phalloides (FR.). Il frutto di cardo mariano è anche ricco di sostanze grasse, costituite per il 70% da acido linoleico e per il 20% da acido oleico. Altre sostanze di un certo interesse contenute nei frutti di cardo mariano sono: la tiramina, la betaina, la cisteina, la glicina, l'acido glutammico, l'acido amminobutirrico, la leucina e l'inulina.

 

CURIOSITÀ

L’aggettivo “Mariano” è legato alla Madonna, che secondo la storia mentre allattava Gesù fece cadere delle gocce di latte sul fiore, da lì le sue delicate e candide striature che ne caratterizzano le foglie, Successivamente, venne quindi indicato in particolare a tutte le madri in allattamento, appunto per i suoi principi depurativi Già Plinio il Vecchio conosceva le sue peculiarità, raccontandole nella “Naturalis Historia”, il succo già allora si usava per digerire meglio e favorire il flusso della bile. Proprio la bile, diventando nera, creava melanconia, ecco perché si crede che il cardo mariano, con le sue caratteristiche tenda a migliorare la fluidità e il colore della bile, depurandola e migliorando di conseguenza anche l’umore.

 

NOMI POPOLARI ED INTERNAZIONALI

Cardo di Santa Maria, Cardo lattato, Carduni, Gardo santo, Cardalana, Maganazzi.

Milk-thistle (Ing.), Chardon mane (Fr.), Cardo lechero (Sp.), Mariendistel (Ted.)